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McDonald si sta preparando allo shopping online nel metaverso

L’era del Metaverso sembra ormai giunta, il nuovo concept legato alla realtà aumentata e proposto da Mark Zuckerberg nonostante non sia stato ancora lanciato online sta già coinvolgendo nomi importanti da tutto il mondo. Il nuovo mondo virtuale sembra aver attirato l’attenzione stavolta del gruppo McDonald deciso a voler puntare molto sul metaverso anche se il settore di appartenenza, quello del fast food, non sembra poter adattarsi poi cos’ bene a questa nuova realtà. Ammesso e non concesso che sarà impossibile “mangiare virtualmente”, la famosa catena di fast food è comunque pronta ad indirizzare gran parte del budget in quel canale che sembra contribuire a collegare in modo efficace e coerente il mondo fisico a quello online. Nel nuovo centro commerciale digitale del gruppo Meta sarà allora presente anche uno store McDonald. La società ha presentato ben 10 diverse domande, tra l’ufficio brevetti americano ed il Trademark Office, per avere la possibilità di sfruttare ed includere anche questo nuovo canale nella propria strategia di vendita. Proposte che sono già state prese in considerazione e che molto probabilmente verranno approvate entro la fine del 2022, concedendo al brand la possibilità di concorrere anche nel metaverso. Possiamo quindi affermare che gli utenti saranno in grado di entrare “virtualmente” all’interno di una filiale digitale del marchio ed avere la possibilità di ordinare panini e patatine fritte pagando direttamente sulla piattaforma e con la possibilità di ricevere i prodotti direttamente a casa. Un’innovazione sotto ogni punto di vista che mira a ridurre al minimo l’interazione umana a favore della comodità e di un servizio veloce.

Problematiche legate al Metaverso

Facebook ha recentemente rinominato la sua casa madre Meta proprio per segnalare il suo impegno nella creazione del cosiddetto metaverso, uno spazio virtuale dove gli avatar online possono interagire, acquistare e visitare spazi immensi, anche se gran parte del suo potenziale rimane ancora legato all’immaginazione al momento. I primi sforzi per costruire lo spazio hanno già portato a numerosi problemi, come quelli legati a segnalazioni di molestie sessuali e a lamentele legate ad un controllo poco ferreo delle procedure. Jon Copestake, analista esperto del gruppo EY Global Consumer , ha ammesso che le persone “nonostante le persone non possano mangiare in digitale” il metaverso permette ai marchi di rimanere coerenti e rilevanti, grazie alla possibilità di creare esperienze che puntando sull’ omnicanalità mettano il relazione realtà anche totalmente distanti. Tuttavia, il tentativo di colmare il divario tra l’idea del regno virtuale e la praticità ha già portato a svariate critiche, con alcune possibili implementazioni che appaiono lente e dispendiose in termini di tempo rispetto al mondo reale o allo shopping online convenzionale. Sempre rifacendoci alle parole di Copestake, il metaverso viene definito come: “un modo incredibilmente inefficiente per fare acquisti online”. Tutto l’entusiasmo iniziale sembra quindi star pian piano svanendo anche se a mancare non sono di certo i brand che puntano ad implementare il digitale per l’aumento delle vendite. Ad esempio Coca Cola ha recentemente rilasciato abbigliamento digitale che può essere indossato in un mondo virtuale chiamato Decentraland mentre la società di hamburger americana Wendy’s ha iniziato una campagna di collaborazione con Fortnite, il famoso gioco sparatutto online. Tutte azioni mosse a spianare la strada al mondo virtuale, che a breve sarà sempre più presente nella nostra vita, con la missione di renderla più comoda e semplice

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