Consigli per vendere abbigliamento vintage online

Avere un buon occhio per i tessuti di qualità, una conoscenza della moda e l’abilità di trovare il prezzo giusto può trasformarsi facilmente in un business redditizio online. Si può pensare di avviare un’attività che abbia al centro del progetto il tema abbigliamento vintage proponendo ai clienti soluzioni che offrano la possibilità di risparmiare tempo: sarà infatti il proprietario dell’e-commerce a ricercare, valutare, riparare e mettere sul mercato gli articoli mentre al compratore spetterà solo il compito di acquistarli già pronti per essere indossati. Sono sempre più le aziende online che stanno rivalutando l’opzione second-hand come alternativa alla moda veloce, puntando su capi di qualità che vanno incontro alla richiesta green del pubblico. Secondo un rapporto di Thredup, un marketplace online per l’abbigliamento di seconda mano, l’economia della rivendita vedrà una crescita 11 volte più veloce del più ampio settore dell’abbigliamento al dettaglio entro il 2025. Questo cambiamento radicale nel desiderio del cliente si sta rispecchiando anche nell’industria, riconducendo fornitori e rivenditori in direzione antiquariato. Una crescita dell’e-commerce combinata ad una corsa alla sostenibilità ha quindi aperto le porte a chiunque voglia vendere abbigliamento vintage online con la possibilità di farlo in modo veloce e senza aver a disposizione un budget chissà quanto grande. Sia che si abbia già un negozio fisico che tratti oggetti vintage oppure che si parta da zero questa guida sarà capace di fornire alcuni consigli utili per trasformare l’attività in un business redditizio.  

Muovere i primi passi

Prima di iniziare il vero e proprio viaggio nell’e-commerce è importante prendersi un po’ di tempo per curare tutti gli aspetti organizzativi e di gestione che stanno dietro l’apertura di un negozio vintage online. È importante avere in mente lo schema preciso del proprio shop ideale prima di poterlo trasformare in realtà. Per prima cosa è importante decidere che cosa si andrà a vendere e come poter reperire nel miglior modo la merce con il budget che si ha a disposizione. L’abbigliamento “vintage” racchiude capi che hanno tra i 20 e i 100 anni e per questo è necessario un lungo periodo di ricerca prima di poter trovare il giusto fornitore o marketplace. Ovviamente questo aspetto è molto legato alla nicchia che si vuole coinvolgere nelle vendite. Non c’è bisogno di scegliere una nicchia definita per avere successo nella vendita vintage. È possibile vendere un mix di stili che coprono una serie di decenni e trovare un vasto pubblico. Tuttavia, se si hanno particolari conoscenze di uno stile di abbigliamento specifico o di un’epoca, prendere in considerazione un approccio più mirato può far risaltare il marchio. Si può puntare su uno stile specifico, su un’epoca particolare, sul restauro di pezzi antichi, sullo sport, tutto con lo scopo di ritagliarsi una fetta di pubblico che ha la medesima passione e che è pronto a spendere per alimentarla. In base al pubblico di riferimento sarà possibile costruire anche una strategia che sfrutti i canali che sono più adatti al tipo di personas individuato. Un social network così come un blog, sono tutte ottime alternative per coinvolgere il pubblico e capire quali sono le loro richieste, in modo da costruire un progetto che miri a soddisfarle. Utilizzare sondaggi o Q&A per fare qualche ricerca di mercato, offrendo un buono regalo o di sconto per coloro che partecipano, è un ottimo modo per ottenere velocemente informazioni importanti. Insomma, prendetevi un po’ di tempo per sviluppare la figura del marchio e per improntare la mission statement. 

Costruire il sito online per la vendita di beni vintage

Una volta aver affrontato gli step di preparazione, aver creato un’immagine riconoscibile del brand e dopo aver organizzato il magazzino con gli articolo acquistati, è possibile realizzare uno store che trasmetta l’essenza vintage del brand. Scegliendo una soluzione all-in-one come la nostra, grazie agli strumenti e alle opzioni messe a disposizione, il compito si rivelerà estremamente più facile per iniziare e far crescere il proprio business:

  •  Per prima cosa è importante imporre il branding anche nel negozio online utilizzando colori e forme che siano associabili ai valori del brand e che risaltino all’occhio del pubblico.
  •  All’operazione di affermazione online partecipa anche il nome del business che comparirà non solo sul sito, ma nel dominio e sul packaging. Anche il nome dello store deve essere legato alla missione del brand, un nome che rimandi al vintage e alla categoria particolare di clienti a cui si rivolge. 
  • A questo punto si può passare alla creazione dell’inventario dei prodotti in modo da dividerli in categorie specifiche e aggiungendo opzioni di filtro che li rendano facilmente accessibili ai visitatori. Utilizzare descrizione accattivanti e dettagliate oltre ad immagini di alta qualità contribuirà a costruire un senso di autorità e fiducia nel cliente, che ricordiamo naviga sempre più spesso da mobile.
  • È il momento di passare al coinvolgimento del cliente. Per appassionare il cliente un’ottima mossa potrebbe essere raccontare la storia del progetto e condividere informazioni sulla propria passione per il vintage. E per i clienti più esigenti si può aggiungere anche una sezione FAQ con le domande più comuni sul mondo vintage e second hand.
  • Proporre soluzioni di spedizione e reso convenienti che contribuiscono all’aumento delle vendite magari affidandosi a società di terzi già affermate nel settore. Stesso discorso anche per i metodi di pagamento, è importante analizzare quale il pubblico preferisce per comodità e sicurezza ed implementarli sul sito.
  • Sfruttare tutti i canali che la rete mette a disposizione per fare pubblicità: in primis i social network, poi collaborazioni con altri marketplace, insomma un progetto omnicanale che riesca ad intercettare i clienti in ogni momento. E perché non sfruttare anche i trend del momento per avere un vantaggio sui competitors. Le live streaming per le vendite, la collaborazione con influencer di successo nel settore, il Prima prova Poi paga, sono tutte soluzioni ben viste dai clienti e che potrebbero fare la differenza.