Come ottimizzare il contenuto di una scheda di prodotto

L’e-commerce sta guadagnando costante popolarità fin dal 2000, anno che ha visto comparire i primi marchi online. La sua evoluzione è stata accentuata dalla pandemia di Coronavirus ed influenzata dall’allontanamento sociale, dal coprifuoco e dal confinamento che hanno colpito gran parte della popolazione mondiale. Moltissimi venditori online hanno visto in questa situazione un’opportunità per espandere il marchio online, mentre ancor di più sono stati quelli che, partendo da zero, hanno direzionato il business verso una dimensione digitale. Mosse attuate per ovviare alla grande crisi del volume complessivo delle vendite fisiche che ha visto sempre più acquirenti spostarsi sui canali virtuali per finalizzare acquisti di prodotti e servizi. L’evoluzione è stata tale che non sembra possibile un punto di ritorno, tanto che è prevista annualmente una crescita del 15% delle vendite per gli e-commerce. Diventa quindi essenziale per i rivenditori online creare elementi di differenziazione per combattere la competizione venutasi a creare, sia per i potenziali clienti che per generare traffico, rispondendo positivamente alle linee guida sempre più ferree dei motori di ricerca. Al centro del progetto c’è sempre un’ottimizzazione della SEO attua a migliorare la user experience e allo stesso tempo il posizionamento nel ranking dei risultati. In questo articolo, vi verranno fornite le basi per creare una scheda prodotto che massimizza le possibilità di convertire i visitatori. Questo permetterà di ottimizzare passivamente tutti processi relativi all’attività e migliorerà l’immagine messa a disposizione dei consumatori.

L’ottimizzazione del contenuto per la pagina prodotto

L’ottimizzazione dei contenuti è uno degli elementi principali che influenzano il successo di un sito di e-commerce. Ad essa infatti, è legata la generazione di traffico organico che consente di ottenere un flusso continuo e passivo di consumatori verso una o più pagine del proprio negozio online. Ecco allora una serie di aspetti da curare per ottenere il massimo risultato:

  • il titolo della pagina: come per un articolo, il titolo è fondamentale anche per una scheda prodotto. Creare un titolo chiaro, d’impatto e che contenga all’inizio la parola chiave di riferimento ha una doppia valenza: da un lato permette ai motori di ricerca di comprendere il contenuto della pagina, essendo il primo elemento analizzato, e dall’altro fornisce al target di pubblico un primo approccio al contenuto, che se ben strutturato lo spingerà a cliccare.
  • la descrizione meta: nella SERP la descrizione meta rappresenta il breve testo che introduce la pagina e fornisce informazioni sul contenuto. Anche se ora viene individuata dai motori di ricerca (nel corpo del contenuto), è possibile compilarla e ottimizzarla al fine di avere un certo controllo su ciò che viene visualizzato quando la pagina del prodotto viene trovata. Un passo da compiere se si vuole spingere l’utente a visitare il sito e se si vuole fornire un elemento di riferimento in ottica SEO.
  • Tag H1: diverso dal titolo della pagina di cui abbiamo parlato prima, questo tag rappresenta il titolo stesso del prodotto, quello che per capirci appare appena aperta la pagina. Le parole in esso contenuto devono rafforzare la comprensione delle diverse pagine sia da parte dei visitatori che per i crawler di ricerca. Deve racchiudere le giuste parole chiave e non deve superare il limite di leggibilità di 70 caratteri massimi (spazi inclusi).
  • il contenuto: i titoli non sono tutto, il testo contenuto nella pagina deve essere qualitativo, includendo le parole chiave principali della sul prodotto e del sito nel suo complesso. In effetti, questo testo deve ricordare al consumatore che tipo di prodotto/servizio il negozio online offre e convincere che sia un’ottima opportunità per chi lo visualizza. Influisce sul primo processo di acquisizione del cliente, nel coinvolgimento che lo porterà ad andare oltre, magari concludendo la vendita.  
  • la descrizione prodotto: se prima ci riferivamo al testo generale della pagina è impossibile non fare attenzione anche al modo in cui si compila la descrizione del prodotto. La descrizione del prodotto supera efficacemente la mancanza di utilizzo dei sensi nel commercio a distanza. Il consumatore non può toccare il prodotto, così una descrizione dettagliata di quest’ultimo può spingerlo ad una visualizzazione proiettata che permette di capire come funziona l’oggetto e perché può essere utile, spingendo verso la conversione. Nella descrizione, accattivante e con almeno 200 caratteri, è possibile aggiungere altri titoli, rappresentati dai tag H2 e H3, che permettono di dare una struttura chiara alla tua pagina, rendendola più comprensibile durante lo studio da parte dei motori di ricerca.  
  • elementi di rassicurazione: parliamo di alcuni elementi che aiutano a costruire la fiducia dei visitatori, a trasmettere il messaggio: “è possibile acquistare sul sito in modo sicuro”. Tra questi troviamo le informazioni di contatto, sulla consegna, sui metodi di pagamento, sul reso e sulla disponibilità in magazzino. Tutti aspetti che per chi compra online devono essere ben chiari e precisi visto che contribuiscono nella scelta finale tra te ed un qualunque competitor.
  • FAQ: conosciute anche come domande frequenti, le FAQ aiutano ad alleggerire le richieste del cliente tramite mail o sui servizi di assistenza e forniscono una buona guida per il consumatore che vuole ottenere il maggior numero di informazioni possibili sul prodotto. In aggiunta a questo, rappresenta una buona parte del contenuto della  pagina del prodotto e del sito in generale. Può beneficiarne la SEO, grazie a ciò che viene chiamato User Generated Content (UGC). Questo processo permette di generare contenuti passivamente, grazie al botta e risposta dei visitatori e clienti, alimentando così la strategia SEO.
  • netlinking: Questo consiglio è valido per l’intero sito: Ogni pagina del negozio online, compresa la pagina del prodotto, deve essere collegata ad altre pagine. Questi link creano bozzoli semantici intorno al contenuto e  aiutano a generare un percorso logica tra i diversi contenuti. Attenzione però ai link spezzati, che non collegano a nessun URL valido, perché potrebbero portare ad errori 404 che spesso vengono considerati come cattivo segnale dai motori di ricerca.