Cosa sono gli aggregatori di prodotti online?

Se si è imprenditori è ormai fondamentale comprendere quanto i canali online possano diventare la fonte più redditizia per l’attività. Possiamo leggere ovunque quanto l’e-commerce sia diventato uno dei canali più utilizzati, anche semplicemente dando uno sguardo al numero di acquirenti che comprano online. In Italia l’85% dei compratori digitali effettua in media almeno un acquisto  al mese, a cui va aggiunta la percentuale del 24% che rappresenta la fascia degli acquirenti intensivi che completano almeno un acquisto a settimana. Da una forte richiesta del pubblico nasce la volontà degli e-commerce di proporre beni anche online, con i marketplace che la fanno da protagonisti. La competizione è fortissima e spesso si può essere frenati dal numero di utenti che i giganti delle vendite online come Amazon, Ebay e Aliexpress riescono a coinvolgere. Per fortuna esistono gli aggregatori, un modello di business differente, che offre a chiunque la possibilità di ottenere una vetrina virtuale su un app o su un sito web. Un grande insieme di marchi e rivenditori in un unico luogo, un immenso show room che permette al visitatore di confrontare modelli e prezzi per arrivare a scegliere quello che ritiene migliore. E perché preferire questo modello di business rispetto ai più classici? Per molti può essere solo un punto di partenza puntare sugli aggregatori o sui siti di comparazione ma i punti a favore di questa tipologia di commercio sono innumerevoli.

Ottenere visibilità più velocemente e abbattere la competizione

Quando si avvia un’attività online è importante capire la nicchia di pubblico a cui dirigersi e quale strategia di comunicazione possa essere più efficace per il coinvolgimento. Quando non si ha abbastanza conoscenza del settore e soprattutto si vogliono ottenere risultati in tempi record è conveniente rivolgersi ad un aggregatore. Un aggregatore è un sito web che raccoglie una serie di prodotti secondo un criterio di coerenza tematica e che quindi, oltre ad offrire subito visibilità, è pensato per rivolgersi ad un target di pubblico specifico. Ne esistono di ogni forma e dimensione: dalla moda al food, per i servizi e per il turismo. Essendo divisi per categorie specifiche, queste piattaforme mirano a coinvolgere un pubblico che è meno generico del classico utente che fa una ricerca su Google. Avendo già creato una fanbase di pubblico fedele, gli aggregatori porteranno subito una grande visibilità all’e-commerce ed inoltre lo proporranno ad un pubblico che ha una più alta possibilità di essere interessato ai prodotti proposti. In questo modo la competizione, se non azzerata, subisce un drastico calo in un gioco in cui non conta più la dimensione dell’azienda e l’investimento iniziale ma in cui gli unici aspetti che fanno la differenza sono la qualità del prodotto e la convenienza offerta al compratore.

Come funziona un aggregatore

Possiamo definire l’aggregatore come un grande centro commerciale in cui ogni brand ha il suo spazio per mettersi in mostra e cercare di fare la differenza. Mettendo a disposizione un’infinita quantità di prodotti e di marchi, i comparatori hanno una maggiore visibilità e una mole di traffico importante, oltre ad offrire informazioni dettagliate ai propri partner su cosa cercano gli utenti per poter migliorare l’offerta. Quando l’utente si mostra interessato ad un prodotto, cliccando sulla scheda viene direttamente reindirizzato al sito del venditore in cui può ottenere maggiori informazioni ed in caso completare l’acquisto. Ci sono aggregatori che raggruppano secondo il criterio di convenienza, un aspetto che interessa sempre più il pubblico online, ed altri che invece raccolgono solo una certa tipologia di shop che opera in un settore preciso. In ogni caso sono tutti ottimi strumenti per far schizzare le visite sul proprio sito, che se ottimizzato in tutti i suoi aspetti, porterà sicuramente ad un maggior numero di clienti pronti a scegliere l’e-commerce, una volta scoperto. Tutto ciò ha comunque un costo che viene valutato in base ai click che il merchant riceve sull’aggregatore, anche se la vendita non va a buon fine. Diciamo che in questo caso il gioco vale la candela soprattutto se si vuole ottenere subito visibilità e si vuole crescere online.