Influencer economy e shopping online

Uno dei pochi benefici che ha apportato la pandemia riguarda il numero sempre più crescente di utenti che fanno acquisti online e che utilizzano i canali social nel loro percorso di acquisto. Il cambio di direzione verso il digitale ha visto coinvolte realtà di ogni tipo e dimensione che hanno considerato la vendita online l’unica soluzione per poter continuare a proporre servizi e prodotti. Con il boom degli e-commerce e l’aumento dei canali di vendita a disposizione anche le strategie di marketing si sono dovute adattare a questa rivoluzione. Molti brand hanno sentito la necessità di affidarsi a persone che facevano del coinvolgimento social il loro pane quotidiano e che sapessero già come sfruttare le innumerevoli possibilità di interazione e vendita che offre il social commerce. Nasce così l’influencer marketing, un insieme di attività che prevede il coinvolgimento di blogger, creators e artisti che, mettendo a disposizione una base di pubblico numerosa e fidelizzata, vengono visti come il miglior metodo per pubblicizzare un marchio o un prodotto. Dal food alla tecnologia passando per il business, ogni settore ha visto coinvolti influencer pronti a testare novità, parlare di nuovi prodotti, diffondere notizie e recensioni sui propri profili social in cambio di compensi monetari o prodotti omaggio. La pandemia ha allargato a dismisura questo mercato che sta vivendo una repentina crescita a pari passo con l’aumento delle vendite online.

L’influencer marketing funziona

I numeri che registra il mercato dell’influencer marketing hanno veramente dell’inverosimile se si pensa che stiamo parlando di un trend che ha origine poco più di 2 anni fa. Influenzati anche dalla nascita e crescita di social come TikTok, Instagram e Facebook l’influencer economy già nel 2021 vedeva coinvolte circa 50 milioni di persone in tutto il mondo, dei quali quasi 3 milioni affermava di poter generare delle entrate fisse dal business considerandolo come fonte di reddito primaria. Numeri confermati anche dall’azienda del settore Hoopygang che tramite il suo Commercial Director & COO, Simone Peppino, afferma: «In Italia, secondo alcune recenti stime condivise da UPA (Utenti Pubblicità Associati, l’associazione che riunisce le aziende che investono in pubblicità in Italia),nel 2020 il giro d’affari del comparto si aggirava sui 270 milioni di euro. A livello internazionale, secondo l’istituto di ricerca Statista, dai 6,5 miliardi di dollari del 2019 si dovrebbe arrivare al raddoppio nel 2022 a quota 13,8 miliardi di dollari. Previsioni recentemente riviste leggermente al rialzo, segno che l’interesse del mercato non è effimero o in via di esaurimento».

Anche se, in Italia soprattutto, il settore delle vendite online ha ancora grandi margine di crescita si prevede che  « i brand spenderanno oltre 4 miliardi di dollari nel 2022, con Instagram leader di mercato, poi YouTube, Facebook e TikTok. Gli esperti del settore sostengono che il numero di influencer continua a crescere notevolmente, anche se il settore diventa più competitivo». Il mercato non è affatto saturo e sono sempre più le aziende che si rivolgono agli influencer per cercare di far tesoro dell’elevata fiducia che hanno accumulato col tempo sui social. L’e-commerce in tutto ciò sta contribuendo a plasmare il presente e il futuro dell’influencer marketing e della pubblicità viste anche la nuova possibilità di sfruttare le piattaforme social per concludere direttamente le vendite. Un modo ancora più semplice per mettere in contatto gli influencer con il portale di acquisto, facilitando la possibilità di conversione degli spettatori.