Da quando il mondo delle vendite ha colpito anche la sfera online, anche l’Italia ha subito un processo di digitalizzazione che, anche se molto meno immediato, ha raggiunto fin da subito una grande fetta di pubblico. Il trend delle vendite online anche in Italia ormai da anni segue un processo di crescita continuo che ha portato a numerosi cambiamenti per quello che concerne le abitudini dei nuovi consumatori della rete. In particolare negli ultimi due anni, caratterizzati dalla pandemia, il mercato digitale è stato utilizzato per poter ovviare al problema del distanziamento sociale e delle numerose chiusure che hanno reso inaccessibili molti negozi fisici. Gli effetti positivi rispetto a quelli negativi in termini di crescita di volume di numeri, utenti, acquisti e utilizzo in generale sono stati nettamente maggiori. Non solo i consumatori abituali hanno aumentato il numero di ordini online, ma anche numerosi utenti di tutte le età, costretti o per comodità, si sono dovuti approcciare al commercio digitale anche se prima considerato sconosciuto. Come si suol dire, poi da cosa nasce cosa: molti nuovi consumatori dopo l’esperienza positiva con i servizi offerti dai vari e-commerce hanno continuato a rivolgersi a questa tipologia di piattaforme online anche quando i negozi fisici hanno tirano nuovamente su la saracinesca. Nel periodo di negatività, sono stati molti i nuovi utenti che da zero sono diventati dei veri e propri abitudinari del retail elettronico.
Il merito anche alle aziende
Al boom di richieste per le nuove esigenze digitali del pubblico sono state molte le aziende che sono state capaci di rispondere presente, adattandosi in un lasso di tempo piuttosto breve ad accogliere le crescenti richieste dei consumatori. Non solo dover gestire il lavoro a distanza delle risorse interne, ma avere la necessità di trasformare completamente il modo di comunicare, relazionarsi e vendere sfruttando i nuovi canali digitali. Insomma sicuramente per gli e-commerce italiani il lockdown è stato un campo di prova che ha stressato l’intero sistema e messo in evidenza i punti deboli, nella fattispecie la logistica, che nonostante il periodo si è riuscita ad adattare in maniera abbastanza veloce alla nuova situazione di crisi proponendo soluzioni sempre più semplici e comode per il pubblico. Un’ottimizzazione generale che ha portato a fine 2021 al superamento di vendite online rispetto a quelle fisiche, fenomeno mai emerso prima in un territorio come quello italiano molto legato alla tradizione e spesso chiuso a cambi repentini.
Il futuro dell’e-commerce in Italia
Il punto cardine su cui si muoverà l’e-commerce nel nostro paese sarà l’offerta di un’esperienza d’acquisto digitale sempre più personalizzata, a favore di un processo sempre più comodo e rapido per l’utente. Gli e-commerce si andranno sempre più a specializzare verso una determinata nicchia di pubblico, puntando su un rapporto intimo e personale che stimoli le vendite e favorisca la fidelizzazione su ogni fronte. Impossibile tornare indietro arrivati a questo punto, i marketplace e gli e-commerce sono diventati ormai un assistente insostituibile nella quotidianità di ogni cittadino. Certamente un calo ci sarà e toccherà alle aziende sfruttare ogni canale per coinvolgere e stimolare, anche emotivamente, il cliente e per spingerlo a tornare sul negozio digitale anche avendo il prodotto disponibile e soprattutto visionabile nei grandi centri commerciali o supermercati. Facile riuscirci? Assolutamente no, ma neanche così impossibile. Il mondo dell’Internet è un sistema aperto in cui le occasioni di crescita e guadagno nascono, si modificano e vengono meno alla velocità della luce e sta alle aziende mantenere sempre il passo con le novità per riuscire a proporsi sempre come migliore soluzione sulla piazza. Una macchina che se mantenuta ben aggiornata farà sempre il suo gran bel lavoro.