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La causa di Amazon ai siti che fanno false recensioni di prodotto

Avevamo già parlato in un precedente articolo del nuovo trend, stavolta dannoso, delle false recensioni. Tutta quella serie di valutazioni e prove sociali fasulle, generate e modificate a favore del venditore per ingannare i clienti e spingerli, sulla base di false testimonianze, ad acquistare un prodotto che risultava rivelarsi invece tutt’altro che perfetto. Anche Amazon, l’ormai affermato colosso del commercio digitale, ha spezzato una lancia a favore della trasparenza facendo causa a due diversi siti, uno tedesco e l’altro inglese, che avrebbero contribuito a pubblicare false recensioni in cambio di denaro sullo stesso marketplace di Amazon. I due siti in questione,  AppSally e Rebatest , avrebbero sviluppato una vera e propria community di falsi recensori che in cambio di denaro o prodotti garantiva un aumento della visibilità del brand che operano non solo su Amazon ma anche su  eBay, Walmart, Etsy e tutte le più famose piattaforme di shopping online. 

Recensioni offerte in pacchetti

Tecnica ingegnosa quella usata dai due siti indagati: sulla piattaforma i revisori sfogliano una gamma di prodotti, per poi passare all’acquisto in modo da apparire come un “acquirente verificato” e quindi affidabile. Una volta acquisita questa nomina entrano in gioco le false recensioni vendute dai siti ad un prezzo che varia da 5 a 20 euro ognuna e spesso e volentieri offerte anche sotto forma di pacchetti. Insieme alla recensione sarebbe stato possibile acquistare anche delle valutazioni che definite “utili” dalla piattaforma sono quelle che ottengono maggiore rilevanza finendo in primo piano. Dharmesh Mehta, vice president of worldwide customer trust & partner support di Amazon definisce questi attori come dei veri e propri “broker di false recensioni” che cercano di trarre profitto dall’inganno di clienti inconsapevoli danneggiando allo stesso tempo gli altri partner della piattaforma. Amazon afferma comunque che questa sarà solo la prima di una serie di mosse atta ad eliminare il problema alla base visto che sembra interessare una mole di utenti ed aziende estremamente numerosa.

Il business delle false recensioni

Amazon ha dichiarato esser stato costretto ad intraprendere un’azione legale visto il numero sempre maggiore di recensioni colpite da questo fenomeno. Solo lo scorso anno più di 200 milioni di sospette recensioni false sono state bloccate ed un’indagine successiva ha rivelato che quasi un milione di utenti sarebbe disposto a scriverle se ricompensato. Proprio per questo motivo l’azienda statunitense negli ultimi periodi ha rinforzato il team di controllo che è arrivato all’incredibile numero di 10,000 dipendenti incaricati di proteggere lo store da ogni tipo di frode e abuso, comprese le recensioni false. Il solo lavoro umano non è comunque sufficiente al controllo delle più di 30 milioni di recensioni che il sito riceve settimanalmente e per questo ha previsto anche un investimento importante sui sistemi di apprendimento automatico o machine learning in grado di bloccare gran parte delle recensioni abusive prima che vengano pubblicate e che possano influenzare la decisione d’acquisto del cliente. Già nel 2021, il gruppo era riuscito a segnalare più di 16mila gruppi social coinvolti nel giro, arrivando ad escludere dalla piattaforma ben 11 milioni di membri. Amazon, così come la stessa Metha, ci tengono a sottolineare quanto la tutela dei clienti e dei venditori stia così a cuore all’azienda e conclude ribadendo così: “L’azione legale intrapresa oggi rappresenta la nostra determinazione a fermarli”.

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