Il logo di un’attività è uno dei primi segnali visivi che il cliente percepisce quando entra sul sito. Rappresenta e racchiude in un piccolo spazio la missione dell’azienda e per questo deve essere valorizzato in modo che non influisca negativamente sull’ immagine del marchio o dei prodotti che vengono offerti. L’obiettivo principale del logo è di rappresentare nel modo più esatto e completo lo scopo del brand e per questo motivo è importante chiedersi ,in fase di creazione, cosa si vuole trasmettere e ,soprattutto, a chi è rivolto questo messaggio. Prima di passare all’azione è quindi importante porsi delle domande e fare ricerche per poter rispondere al meglio. Ad ogni segnale visivo corrisponde una risposta cognitiva, è tutto connesso a fattori psicologici che bisogna calcolare per poter fornire il ritratto completo dell’azienda a chi non ne ha mai sentito parlare e si approccia al brand per la prima volta.
Creare un logo unico e d’impatto
Ogni elemento presente nel logo dice qualcosa sul business, sui prodotti o sul modo in cui il brand interagisce con i clienti e dettagli come colore, font e forma nascondono tutta una serie di messaggi che hanno un forte impatto psicologico.
- Il colore: Il colore è uno dei primi aspetti da considerare. Ogni logo deve innanzitutto prevedere una versione in bianco e nero perché è l’unica che è facilmente adattabile alla stampa. Se si imposta un tema monocromatico che sfrutta queste tonalità il messaggio racchiude potenza, raffinatezza, chiarezza e semplicità, soprattutto se abbinato ad un carattere elegante. Se si usano invece colori accesi nella maggior parte dei casi racchiudono il settore in cui l’azienda opera. Il verde è spesso usato ad esempio nelle finanziarie essendo il colore dei soldi ed è spesso associato a ricchezza e lusso (anche il viola). Il colore in assoluto più amato è il blu e per questo è anche il più usato per trasmettere professionalità e successo. Se si opera nel settore alimentare o del food marketing bisognerà affidarsi ai colori caldi visto che numerosi studi hanno evidenziato che stimolano l’appetito e la fame. Il loro aspetto audace evoca eccitazione e divertimento e per questo sono spesso legati a marchi stravaganti per attirare l’attenzione dell’occhio umano.
- Il font: anche al font vengono collegati dei messaggi precisi che il cervello elabora basandosi sull’esperienza. I font Serif ad esempio sono più adatti alle aziende che vogliono trasmettere un segnale di legame alla tradizione e di decoro. Sono particolarmente ottimi per chi si rivolge ad un pubblico adulto visto che ricevono maggiore attenzione da persone appartenenti alle vecchie generazioni. I font Sans Serif invece hanno la caratteristica di essere più versatili essendo per natura facili da leggere e abbastanza neutri. Sempre più di moda tra i brand che vogliono trasmettere eleganza e formalità troviamo i font che simulano la scrittura a mano libera. Anche se di forte impatto visivo, questa tipologia di caratteri ha la peculiarità di essere poco compresa dal pubblico e di stancare l’occhio; per questo è consigliabile usare frasi scritte a mano che non superino le 10 parole massime.
- La forma: lo stesso discorso fatto fino ad ora vale anche per la scelta della forma del logo. Le forme tondeggianti spesso contribuiscono a trasmettere una sensazione piacevole alla mente umana. Vengono associate a femminilità, sicurezza, protezione, comunità, amore e sostegno. I cerchi storicamente sono anche noti per avere un valore temporale, spesso rappresentando l’infinito e la continuità. Una delle forme più popolari però rimane il quadrato che nel suo caso specifico assume una risposta neurologica che richiama forza, efficacia e professionalità. L’abbondanza di loghi con questa forma ha però causato un effetto contrario: spesso vengono scartati dall’occhio umano perché troppo abituato a vederli. Ultimo ma non per importanza, il triangolo viene spesso utilizzato per chi vuole indirizzarsi ad un pubblico maschile essendo associato a forza, conflitto e velocità. Questa forma è davvero unica in quanto alcune inferenze psicologiche dipendono dall’orientamento del triangolo. Un triangolo che poggia sulla sua base rappresenta tensione e cambiamento mentre se viene posizionato su un angolo spesso diventa sinonimo di instabilità.