Le email possono essere considerate lo strumento primordiale per la comunicazione su internet. Dal momento della loro comparsa la percentuale di utenti che li utilizza è aumentata anno dopo anno e ad oggi chiunque possegga un dispositivo elettronico ha anche un indirizzo email associato. Coinvolgendo un così grande bacino di utenti, è importante sapere come sfruttare questo mezzo al meglio nella strategia di comunicazione anche conosciuta come e-mail marketing. È utile partire dall’analisi di alcuni dati per arrivare a creare una strategia vincente e completa.
1) Quanti utenti usano le email
Attualmente il numero di utenti che usa questo canale per comunicare giornalmente si aggira intorno ai 4 miliardi. Un numero già impressionante ma che è ancora in crescita, visto che si prevede un aumento di ulteriori 400 milioni di utenti nei prossimi 4 anni. Questa crescita è stata aiutata anche dalla possibilità di ricevere mail su mobile e quindi dalla facilità di comunicare in modo rapido ed efficace ovunque ci si trovi.
2) CTR medio italiano
Il CTR delle email si basa sul rapporto tra numero di clic su link o elementi call to action e numero di email inviate. Quello italiano si aggira attorno al 3,35%, dato che può essere utile come metro di paragone per verificare se la campagna proposta sta ottenendo i giusti risultati, sta suscitano interesse nel cliente oppure deve essere modificata.
3) Aumentano il coinvolgimento
Secondo un sondaggio, il 77% delle aziende intervistate ha notato un aumento nell’engagement dei clienti dovuto alle email. Un canale che non sembra destinato a morire ma che piuttosto sta vivendo un momento particolarmente positivo per la comunicazione.
4) Gli italiani aprono le email
L’Italia è seconda in tutta Europa per tasso di apertura di email (open rate) con il 31,33%. Venire a conoscenza di un dato così importante fa capire quanto gli italiani siano coinvolti dalle email e quanto questo strumento possa essere ancora considerato valido per le strategie di marketing online di tutte quelle aziende che si rivolgono al mercato nazionale.
5) Le email di benvenuto piacciono
Piacciono, piacciono eccome, si parla di 8 utenti su 10 che visualizzano questa specifica tipologia di mail: un tasso di apertura di 4 volte maggiore rispetto a una normale email commerciale. A questo possiamo aggiungere anche un tasso di conversione medio delle welcome email che si attesta al 51,94%. Visto l’elevato tasso di apertura è importante progettare al meglio le mail di benvenuto ad esempio includendo:
- un codice sconto di benvenuto, che potrebbe significare una potenziale vendita per il brand;
- informazioni sulla frequenza della mail, in modo che l’utente sia invogliato a non perdere nemmeno una delle prossime newsletter;
- inserire elementi coinvolgenti, come sondaggi, test o form da compilare in modo da coinvolgere ancora di più il cliente e allo stesso tempo raccogliere dati sui suoi gusti e sulle sue abitudini.
6) Sapere quando inviare una mail
Partendo dal presupposto che il 22% delle mail viene aperto entro un’ora dall’arrivo, l’orario di invio può influenzare in modo positivo o negativo il successo della strategia. Attraverso promemoria sui social o notifiche dell’app è possibile mantenere alta l’attenzione del cliente sulla newsletter. Cliente che sarà ancora più contento di aprirla se al suo interno troverà sconti o contenuti gratuiti riservati.
7) Contrastare l’abbandono del carrello
Un’email può essere il giusto mezzo per avvisare il cliente che ha lasciato in sospeso dei prodotti nel carrello. Fornendo anche un link per il ritorno sullo shop il cliente verrà nuovamente invogliato all’acquisto.
8) Email brevi
Per email, come sul web, il pubblica si limita a “scannerizzare” il contenuto piuttosto che leggere tutto il testo, andando a cercare solo i punti di suo interesse. Il tempo di lettura medio si aggira infatti attorno ai 10 secondi per mail. Basandosi su questo è quindi importante strutturare mail facilmente scansionabili, con molte immagini e poco testo, che vadano dritte al punto di interesse dell’utente.
9) Evitare le emoji
Secondo i dati raccolti analizzando 3,9 milioni di email, l’oggetto contenente emoji ha portato a:
- -11% Open rate
- +140% tasso di disiscrizione dal servizio
- CTR più alto
- 7 email su 10 segnalate come spam (contro le 3 su 10 senza emoji)
Questi dati confermano quanto le emoji nell’oggetto della mail suscitano un un sentimento di poca affidabilità e serietà del brand.